domenica, gennaio 27, 2008

lazy sunday #61: 27 gennaio 2008

Poche parole, giusto un titolo. Tanti punti, a trattenere, spezzare. Rumore, il suo ma non solo. Scatti, sfuocati e congelati, contro la nitidezza di sapore e di intenti, merce rara tra i blog italiani. Questo e non solo è ai miei occhi umanuvem ***** **, il diario rumoristico di Tommaso Belletti, secondo ospite dall’appassionata redazione di Vitaminic. Oggi abbiamo il piacere di parlare con lui al telefono, ricambiando l’ospitalità concessa l’estate scorsa, quando furono i miei rumori a varcare la sua soglia.

Ascolta la 61a puntata di lazysundays (mp3 file)

Playlist:

1) British Sea Power “Lights Out for Darkier Skies
2) Vampire Weekend “Campus”
3) Kap Bambino “New Breath”
4) Stephen Malkmus & The Jicks “Cold Son
5) The Magnetic Fields “Xavier Says”
6) Banjo or Freakout “0156”
7) Atlas Sound “Pure UnEvil” (Liars Cover)
8) Idaho “The Mistery”
9) Lightspeed Champion “Galaxy of the Lost”

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venerdì, gennaio 25, 2008

Everybody wants to be understood

Dal lunedi al venerdi, senza eccezioni, il pomeriggio lo passavo a casa di mia nonna. Una certezza. Un dogma. I compiti prima, e se poi ero bravo e facevo in fretta rimaneva anche il tempo per la gara di punizioni dal limite nel lavatoio. Anche d’inverno, anche al buio. Ero il più bravo del cortile, manco a dirlo, l’unico era Piero a darmi del filo da torcere. Ma Piero aveva sette anni più di me e poca voglia di giocare insieme a noi. Solo per le mega-partite a tutto campo faceva uno sforzo. E lì erano dolori: non lo prendevo mai. Ma le punizioni dal limite erano il mio forte. E soprattutto una delle ragioni per cui stavo al mondo. Non mi è più capitato di avere una fetta di torta tanto ghiotta, da farmi divorare così velocemente i compiti di tedesco e aritmetica. Magari all’università avessi ancora il torneo di punizioni dal limite. Che poi è buffo, perché oggi, che il calcio lo prendo un po’ più sul serio, non me le fanno mai tirare. Non che io mi imponga più di tanto, del resto, ma nel lavatoio, con Antonio e Dario ad alternarsi nei guanti puzzolenti di mia proprietà (che erano precisi identici a quelli di Preud’Homme), le punizioni dal limite avevano tutto un altro sapore.
Ma un’eccezione a questa sequenza di impegni pomeridiani c’era, a dirla tutta. La Coppa Uefa. La Coppa Uefa si giocava al mercoledì, come la Coppa delle Coppe e quella dei Campioni, e le partite iniziavano subito dopo pranzo. Le guardavo tutte, e avevo il permesso certo: il bambino che tirava così bene le punizioni dal limite doveva pur ispirarsi a qualche campione. Per i compiti ci si organizzava in un altro modo.
Mi piacevano anche le altre due manifestazioni, si intende, ma la Coppa Uefa godeva di un fascino particolare. Era in Coppa Uefa che scoprivo l’Europa, perché al pomeriggio avevo ancora le forze per tenere l’atlante accanto alla mia postazione; era in Coppa Uefa che potevo sfidare i tedeschi più spesso, passeggiando come Maradona e Careca sullo Stoccarda di Gaudino, ma era sempre in Coppa Uefa che Rudi Voeller si impantanava nello stadio innevato di Dresda, Germania Est.
Era una droga: italiani e tedeschi (gli inglesi erano ancora fuori dalle competizioni per le vicende legate agli hooligans) facevano a gara per iscrivere più squadre possibili ad inizio anno. Ricordo anche dieci squadre ai nastri di partenza. Non era poi mica tanto facile seguire tutto attentamente. C’erano le sovrapposizioni. La svolta nell’87/88. Mia nonna cambiò televisore e ne acquistò uno con il telecomando. Il paradiso. Per incastrare tutte le dirette non ero nemmeno più costretto a premere i pulsanti sull’apparecchio, potevo gestire tutto comodamente dal divano. Ricordo di aver assistito da quel divano al Bologna che recuperò tre gol e passò il turno ai rigori contro l’Admira Wacker, di essermi esercitato a fare lo speaker (altro che indie-rock, dovevo puntare sulla cronaca sportiva), spegnendo l’audio e doppiando egregiamente il cammino dell’Atalanta dai trentaduesimi agli ottavi nel 90/91. Ai quarti no, ai quarti giocava contro l’Inter.
La Coppa Uefa era quanto di più eccitante ci fosse in circolazione a cavallo tra ’80 e ’90, ben più di Pixies e Sonic Youth, ma il perché ne stia scrivendo è alquanto misterioso. Avrei voluto parlarvi della Svizzera oggi. Dei Peter Kernel, di cui sto parlando bene ad ogni occasione, del singolo “In Case” che crea delle aspettative altissime attorno all’album che uscirà in autunno, della compila della Alpinechic, che si può scaricare gratuitamente e fa un po’ il punto della situazione su certo indie spigoloso elvetico, ma non riesco. In queste due ore inoperose, spese ad aspettare annoiato due tecnici che dovrebbero montare una nuova cucina nella vecchia e ormai disabitata casa di mia nonna, non riesco a distogliere lo sguardo da quella finestra sulla ferrovia. Con in lontananza il cavalcavia a due velocità, immobile nella vegetazione e ultrarapido nel traffico, con le piante poco curate e spoglie. Era compagna dal lunedì al venerdi quella finestra, accanto al tavolo dei compiti, prima della gara di punizioni. Non sempre, no. A conservare il mondo a colori, restava la Coppa Uefa.



"No perspective" from upcoming "How to perform a Funeral" (Onthecamper Records, marzo 2008)

ps: date comunque un ascolto a in case sul loro myspace. lo merita.

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domenica, gennaio 20, 2008

lazy sunday #60: 20 gennaio 2008

Riprendiamo a regime, finalmente. E lo facciamo con un ospite d’eccezione, Stefano Isidoro Bianchi, fondatore e direttore di Blow Up, magazine di riferimento per l’Altra musica in Italia. Con lui cerchiamo di capire cosa significhi essere direttore di una rivista musicale oggi, e come sia possibile trasformare in lavoro e responsabilità una passione viscerale per la musica e per la scrittura. Saggio e illuminante, Stefano ci racconta le sue opinioni su passato e futuro dell’editoria di settore, senza dimenticare di analizzare lo sviluppo telematico della critica musicale.

Ascolta la 60a lazy sunday (mp3 file)

1) The Magnetic Fields “Too Drunk To Dream”
2) Burial “Near Dark”
3) Lightspeed Champion “Tell Me What It’s Worth
4) Sightings “Debt Depths”
5) Moscow Olympics “Safe”
6) Does It Offend You, Yeah? “Let’s Make Out

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venerdì, gennaio 18, 2008

lazy pill: 2007 special

Poco o nulla ho detto dei dischi italiani che nel 2007 mi hanno tenuto compagnia, sebbene da questo punto di vista sia stata un'annata eccezionale. L'occasione per rimediare me la servono Rivo e la sua trasmissione su Radio Tandem, IndieBar, per la quale curo la rubrichetta sulle nuove leve nostrane. Martedi scorso è andato in onda lo special riassuntivo del 2007 e accanto alle top 10 di Rivo e Tsunami e a quella di Axel, ho scelto cinque dischi, uno per stagione (cit.), per raccontare dodici (anzi tredici) mesi di emozioni.
La puntata intera la trovate sulle pagine di IndieBar e prossimamente su Indieforbunnies. Qui ci limitiamo a postare la nostra rubrica. Mi pareva doveroso.

Ascolta la pillola (mp3 file)

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mercoledì, gennaio 16, 2008

A mani legate.

L'avevo promesso: a mani vuote non mi sarei presentato dai geeks. E così è stato, in effetti. Peccato non aver potuto consumare la bottiglia esotica australiana negli studi di via Luzzago. Mentre eravamo in onda, infatti, si svolgeva nella sala accanto la super-mega riunione mensile della redazione di Radio Onda d'Urto. E diciamocelo: alzare il gomito mentre a pochi passi si parla di cose serie non è proprio carino. Comunque la diretta notturna di lunedi è stata davvero divertente.
Qui potete trovare l'mp3 della registrazione.

Come bonus, allego il pezzo tamarro con cui abbiamo chiuso (o aperto) le danze.

[mp3] Kap Bambino "New Breath"

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lunedì, gennaio 14, 2008

Terapia d'urto

Avrei voluto riportare anche qui la mia top 10 apparsa ieri su indieforbunnies, ma oggi c'è una segnalazione più importante da fare.
Lazysundays va in trasferta e invade gli studi di Radio Onda d'Urto. Succederà questa sera dalle 23 alle 24 grazie agli amici di geeks, dai quali, come mamma ci ha insegnato, non ci presenteremo a mani vuote. Un paio di dischi si, ma non di più, giacchè le loro selezioni sono sempre ottime. Una bottiglia di vino magari. Mi butterò sull'esotico, come l'indiepop sa essere, giusto per non presentarci in Franciacorta con Lambrusco e Ligabue.
Per gli amici milanesi, la frequenza giusta è quella dei 98.0 Mhz. Gli amici bresciani già sanno il fatto loro, mentre per tutti gli altri c'è lo streaming dal sito di Radio Onda d'Urto.

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domenica, gennaio 13, 2008

lazy sunday #59: 2007 special

Questa puntata, riassuntiva di un anno eccezionale sia per i nostri ascolti che per lazysundays come trasmissione, va in onda con un ritardo clamoroso. In realtà gli accoglienti e misteriosi studi di Corso Sempione 50, dai quali è stata scattata la qui presente foto (thx dhinus), custodivano queste registrazioni già dagli ultimissimi giorni di dicembre, ma complici una connessione fantasma prima e un'influenza storica poi, il nastro è rimasto per giorni e giorni nel cassetto. Abbiamo cercato di raccontare le nostre emozioni degli ultimi 12 mesi, accantonando per un momento le top 10 personali e ripercorrendo gli episodi da gennaio a dicembre. Mi sarebbe piaciuto, sul finire della puntata, montare un contributo con le voci di tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno partecipato e impreziosito il podcast, ma lo stato di salute e il tempo carente non mi hanno consentito di portare a termine questa megaclip. Sarà per il futuro, intanto occupiamoci di quel che è stato.

Ascolta lo speciale 2007 di lazysundays (mp3 file)

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