domenica, dicembre 23, 2007

Pensiero Stupendo: facciamoci un podcast

Il Politecnico apre una stazione radio. Non so esattamente come prenderla una notizia del genere. Si tratta di una web radio, è chiaro: con i tempi che corrono, specie a Milano, non è più possibile occuparsi di onde medie senza un gruppo editoriale alle spalle, ma sempre di una radio parliamo. Ha uno studio, una redazione e un pubblico potenziale giovane e vasto. Una college radio insomma, come quelle che spettinano gli universitari americani prima di iniziare il cammino verso il sogno di una carriera.
Decido di fare una visita, perché mi piacerebbe finalmente assaggiare, dopo tanti anni, il lato umano e sensibile di questa università. Mi annuncio via mail e quando ormai è sera mi presento davanti all’edificio che mi hanno indicato. Una palazzina in semi-disuso, dedicata fino a pochi mesi prima a fantomatici uffici interdipartimentali. Salgo le scale emozionato, comincio a toccare con mano che, almeno sul piano organizzativo, il progetto è partito con il piede e i finanziamenti giusti. Entro in punta di piedi, e credo mi notino appena. C’è trambusto: sta per finire il programma registrato al mattino da dj xxx e tra pochi minuti la parola passerà al trio xxx, yyy, zzz, per il programma in diretta del tardo pomeriggio. Putroppo due terzi dei conduttori mancano ancora all’appello e in redazione ci si comincia a preoccupare.
Mi presento: sono uno studente sfinito, un calciatore e un dj (molto) pigro. Si sa, lo sanno anche i muri, sta scritto pure sul myspace. Davanti a me mi accorgo di non avere un redattore qualsiasi, ma il Direttore Artistico di Poli.Radio. Cazzo, direttore artistico. Dunque qui si fa sul serio. Mi mostra lo studio, con la regia, i microfoni a condensatore, i pc per i conduttori, etc. Essenziale, ma ben progettato. Poi c’è la redazione, con la gestione del sito, della corrispondenza, del palinsesto, dello streaming.. Già, lo streaming. Pare essere un punto cruciale e, al momento, dolente. Di tanto in tanto la connessione non tiene botta e gli ascoltatori scrivono messaggi indispettiti per le trasmissioni a singhiozzo. E’ gentile il direttore artistico. Mi spiega tutto e mi fa accomodare su una seggiola.
“Siediti pure, ora – aggiunge – e goditi un’ora di trasmissioni in diretta. Loro sono proprio bravi, conducono un programma sullo stile dello Zoo di 105.”
Devo proprio sedermi, ora. Il pavimento sta per mancarmi sotto i piedi, ma non basta.
“Anche io e gli altri due ragazzi che vedi in redazione conduciamo un programma, sai… Ma leggermente meno scanzonato, un po’ sullo stile di Deejay Chiama Italia. Hai presente?”
Certo, ho presente. D’un tratto mi sento un pesce fuor d’acqua. Non avevo capito nulla. Le mie speranze sfumano in pochi secondi. Mi guardo sconsolato e scopro di aver addosso una t-shirt degli Of Montreal, un capo d’abbigliamento che in altre occasioni avrebbe suscitato occhiatine d’approvazione, ma che al momento non fa altro che indurre il mio interlocutore e tutta la redazione a tirare frettolose conclusioni sulla mia sessualità.

Ormai è buio, e mentre per educazione vigilo alla messa in onda del poli.zoo di 105, guardo fuori dalle finestre degli studi e mi chiedo cosa ci sia in effetti che non va nel rapporto tra la radio e questa città. Dico io, le radio commerciali che quanto a spazzatura battono le tv per tre lunghezze ci sono ovunque, non solo qui – anche se la maggior parte comincia da Milano il proprio cammino nell’etere – ma come è possibile che manchi quella massa critica necessaria a convincere qualche facoltoso a rischiare, a costruire una terza via tra la comicità da quattro soldi e Radio Popolare, che diciamocelo: si merita tutto il nostro appoggio per la sua funzione sociale e d’integrazione, per l’informazione libera, per lo spazio riservato alle iniziative culturali che sugli altri network vengono semplicemente trascurate, ma io ad ascoltarla mi annoio. Mi annoio quando ascolto il reality sulla giornata tipo degli zingari, quando si concede il microfono ai bambini per mezz’ora di auguri, natalizi, quando si strizza l’occhio alla world music perché suona molto più popolare. Noia, noia, noia. Nelle altre città si sono inventati il Popolare Network, a cui anche la cara Radio Tandem aderisce, e spesso la qualità è più alta che alla casa madre. Qui invece pare non ci sia spazio per ulteriori “alternative”. Tocca buttarla sull’ambientale ascoltando ore e ore di buona selezione dagli studi inanimati di Lifegate, sul rock immobile e in ritardo di Rock.FM, sullo “Style Rock” di Virgin Radio. Insomma sapete che vi dico, io questa radio la spengo. Non mi dice niente, non mi racconta niente, non ci sento dentro la mia città, i miei amici, i miei percorsi. Io la spengo. Mi chiudo in cameretta e mi faccio un podcast. Se non c’è la massa critica non importa. Se vuol dire masturbarsi insieme a quattro amici non importa. Se non conosciamo il linguaggio che la gente vuole ascoltare non importa. Chidiamo le radio e facciamoci un podcast! Un Pensiero Stupendo. (thx dhinus).

(mp3) Pensiero Stupendo: facciamoci un podcast!

Comunicazione di servizio per i quattro amici: la puntata riassuntiva del 2007 è slittata a domenica 30 dicembre.

domenica, dicembre 16, 2007

lazy sunday #58: 16 dicembre 2007

Non facciamo nemmeno in tempo a disfare la valigetta che è mattino. E’ ora di riporre nella cesta i panni da dj e indossare le ambitissime cuffie da podcaster. E i dischi? Beh, qualche bis fluorescente bisognerà pur concederlo, ma ci sono le canzoni da colazione a distendere il mattino. Tanti singoli e tanti EP ingiustamente trascurati negli ultimi mesi riaffiorano nella penultima playlist di un dicembre avaro di nuove uscite. Con la testa si è già al 2008 e riusciamo a captare i primi segnali dall’anno che verrà. Prima però, ci resta ancora da ripercorrere i solchi dei dischi che hanno scandito il 2007. Con ogni probabilità riassumeremo un anno di emozioni e di trasmissioni nell’episodio 59. Uno special di fine anno da non perdere per nessuna ragione.

Ascolta la 58a lazy sunday (mp3 file)

1. Cap Pas Cap "See And A"
2. Sea Wolf "Ses Monuments"
3. Datarock "Fa Fa Fa"
4. The Lucksmiths "Falling off of my feet again"
5. These New Puritans "Colours"
6. Elle S'appelle "She Sells Sea Shells"
7. Bolt Action Five "Gurl Howl"
8. Ex-Otago "Amato The Greengrocer"
9. Dente "La Cena di Addio"

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mercoledì, dicembre 12, 2007

Valigetta Natalizia


Le Torte Fatte In Casa hanno deciso di regalarvi la versione natalizia della Cascina Cappuccina, nonché ultimo appuntamento 2007.

SABATO 15 DICEMBRE ; 22.00 ---> 03.00

@ Cascina Cappuccina
Via Verdi - Melegnano (MI)

Dj set Indie-Rock/Electro
&
Visuals

Ingresso gratuito e aperto a chiunque

I nostri esperti di “desAgn” hanno già studiato gli addobbi e le luminarie a tema.

Nuovi visuals e soprattutto nuovo “gadget” in regalo.

Fate girare la voce, grazie!

Come l’altra volta, all’ingresso troverete un individuo di nero vestito che fin dallo sguardo dimostrerà la fatica che fanno i suoi due neuroni a incontrarsi in quello spazio siderale, basta dire il nome blog/myspace/fotolog dal quale avete appreso la notizia di questa festa, o il nome vero di uno degli organizzatori, se li conoscete, e avrete libero accesso.

Info: letortefatteincasa@gmail.com

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mercoledì, dicembre 05, 2007

Nessuno si accorge di niente

Non me ne ero accorto, avendo tolto le cuffie per prendere altri dischi, e mai me ne sarei accorto se oggi in macchina non avessi avuto altro da ascoltare che la 57a lazy sunday. Ma come: nessuno mi dice niente? Vado avanti per minuti a descrivere la ballabilità e la freschezza di "Oh My God" di Ida Maria e nessuno, ma dico nessuno, mi tira le orecchie per il pezzo che è passato?

Ok, sempre di musica per ballerini lenti parliamo da queste frequenze, ma vi giuro che la versione in ultra-slow-motion di "Oh My God", con tanto di voce mascolinizzata e contraffatta, mi ha fatto diventare rosso. Neanche le vecchie C-90 al loro ultimo giro suonavano peggio. Per fortuna, poche ore dopo, mi è capitato di ascoltare l'esilarante penultima puntata di Get Black! Insomma, mi sono consolato: in fatto di figure di merda c'è tanta concorrenza.

Non sono ancora riuscito ad identificare la valvola responsabile di tutto ciò, ma giuro che gliela faccio pagare. Per rimediare è tardi ormai, sia per chi ci ascolta in radio, sia per chi si scarica il podcast. L'unica cosa che posso fare è inginocchiarmi sui ceci e postarvi l'mp3 in "tempo reale" del singolo di Ida Maria, uscito un mesetto fa per Nesna Records.

[mp3] Ida Maria "Oh My God"

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domenica, dicembre 02, 2007

lazy sunday #57: 2 dicembre 2007

Strano non aver messo in valigetta "Sound of Silver". Non è una novità, ok, ma mai come in questa puntata mi sarebbe piaciuto passare "New York I Love You But You're Bringing Me Down". Perchè così è, in effetti.

C'è Rivo, per fortuna, a tenere alto il morale. In attesa della storica puntata congiunta - immaginate in C.S.I. quando la squadra di Las Vegas si riversa in blocco a Miami - troviamo il modo di contraccambiare lo spazio che ci riserva all'interno di IndieBar. E così, su due piedi, mi viene una gran voglia di affidargli una rubrica fissa, magari mensile, perchè un back catalogue così, vissuto in presa diretta, noi, vacui smanettoni della domenica, ce lo sognamo.

Ascolta la 57a lazy sunday (mp3 file)

1) Saturday Looks Good To Me "Make A Plan"
2) The Calorifer Is Very Hot "Orange is a Ba-Ba-Ba-Ball"
3) Ida Maria "Oh My God"
4) Panda Riot "She Dares All Things"
5) Enon "Sabina"
6) Dinosaur Jr. "This Is All I Came To Do"
7) Bishop Allen "Click, Click, Click, Click"
8) St. Vincent "Marry Me"

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