venerdì, novembre 24, 2006

Arab Strap live @ Rainbow, Milano - 22 novembre 2006

Sleep is not an option tonight. Look at us just stand and stare, look at them just pose and pout, and we'll all be standing here until the pigs chuck us out.

Tutti in silenzio, con gli occhi fissi sul palco e le labbra socchiuse a sperare che non sia tutto finito. Che quella versione stravolta e acustica di “The Shy Retirer” non sia l’ultimo gioiello regalato da Aidan e Malcolm insieme. Invece le luci, non i maiali per fortuna, ci cacciano. Un gruppo in meno di cui seguire con apprensione ogni sviluppo, qualche disco in più sullo scaffale delle note indelebili.

Non sono triste. Non lo è nessuno apparentemente. Il saluto è di quelli affettuosi, un ringraziamento per dieci anni di melodie struggenti, di arpeggi malinconici, di inserti di elettronica gentile, di testi geniali, di pozzanghere nere, di aperture ariose, di lacrime appunto.

Non importa tanto il valore dell’esibizione. Siamo qui per ringraziare e accettiamo tutto. Accettiamo di buon grado una "Loch Leven" senza archi, con le chitarre colorite e riverberate a farne le veci, accettiamo la sottile ironia di “There Is No Ending”, accettiamo di scuotere la testa per qualche ammiccamento post-punk. Accettiamo l’idea che ancora una volta sono stati davvero grandi.

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